Oasi faunistica delle Grazie
La Federazione Nazionale Pro Natura nelle Marche si arricchisce di una nuova oasi, l’Oasi faunistica delle Grazie a pochi chilometri da Tolentino. Il nome dell’oasi prende origine dal toponimo della zona che deriva dalla chiesa del 400 di Santa Maria delle Grazie.
Si tratta di un invaso per acqua potabile formato dallo sbarramento sul Fiume Chienti; una parte ricade nel comune di Tolentino e una minore nel comune di Belforte del Chienti. L’Oasi di protezione faunistica ai sensi della Legge Regionale 7/95 sulla caccia si estende per 167 ettari, di cui solo una parte, 36 ettari, è occupata dal lago, mentre la restante riguarda piccole aree umide paludose limitrofe al lago, aree forestali e terreni agricoli.
Dal punto di vista altimetrico l’Oasi va dai 216 m s.l.m. dell’invaso ai circa 388 m s.l.m. delle aree circostanti.
L’area, seppure di origine artificiale, ha un notevole interesse faunistico soprattutto verso Sud alla confluenza del fiume Chienti con l’invaso. In questa parte, infatti, il terreno rimane parzialmente allagato e ciò consente lo sviluppo di una vegetazione palustre con formazioni di carici e cannucce d’acqua oltre che, nelle aree solo temporaneamente allagate, di una densa vegetazione ripariale con salici e pioppi, ma anche formazioni ad ontaneto molto più rare nella regione che gradualmente si trasforma in formazioni sempre meno igrofile. Si tratta anche dell’area più difficilmente raggiungibile e ciò, se da un lato limita la fruibilità, dall’altro garantisce alle numerose specie ornitiche una situazione di estrema tranquillità.
Dal punto di vista ornitologico tra le specie più vistose troviamo gli Ardeidi: Airone cenerino, Garzette, Airone bianco maggiore, Nitticora e il più elusivo Tarabusino. Nei punti dove il livello dell’acqua aumenta troviamo diverse specie di anatre e, soprattutto durante l’inverno, numerosi cormorani.
Nelle aree parzialmente e temporaneamente impantanate e di acqua bassa sono abbastanza frequenti in certi periodi dell’anno il Corriere piccolo, la Pantana, il Piro Piro piccolo, il Beccaccino e molti altri limicoli.
Le formazioni forestali, soprattutto dove gli alberi sono più vetusti, ospitano il Picchio verde e il Picchio rosso maggiore, oltre molti passeriformi.
Il programma di gestione per il 2012 prevede interventi che favoriscano la presenza di alcune specie con la collocazione di numerosi covatori per uccelli, strutture artificiali per Gliridi, oltre che la collocazione di bat-box per Chirotteri. A questi si accompagneranno la piantumazione di essenze idonee in alcune aree di fruizione particolarmente esposte e che potrebbero creare disturbo alla fauna presente nel lago.
A questi interventi si dovranno accompagnare i monitoraggi faunistici, previsti dalla legge istitutiva delle Oasi faunistiche, in particolare per la fauna omeoterma.