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Campagna #ProtectWater - Tutti abbiamo bisogno di acqua per sopravvivere

Campagna #ProtectWater

Tutti abbiamo bisogno di acqua per sopravvivere. Ma non ci sarebbe più acqua potabile senza fiumi, laghi e zone umide in buono stato di salute.

Le risorse idriche dell'Europa sono protette dalla Direttiva Acque, ma molti Paesi dell'Unione Europea vogliono diminuirne l'efficacia. Insieme, dobbiamo evitare che questo possa accadere.

La Commissione Europea oggi ci chiede di far sentire la nostra voce attraverso una consultazione pubblica. È l'unica possibilità che abbiamo per continuare a proteggere con forza le nostre acque: partecipa!

Compila il modulo a questa pagina e invialo alla Commissione europea a tuo nome. Ci aiuterai a proteggere le risorse idriche e a lavorare per garantire un buono stato di salute.

La direttiva Quadro acque 2000/60/CE è uno strumento fondamentale per garantire la tutela della risorsa idrica e la scala di intervento più efficace per tutelare i nostri corsi d’acqua e garantire la sicurezza delle persone. Non possiamo permettere che la Dirtettiva Acque venga cambiata o che vengano ulteriormente prorogati i termini per il raggiungimento dei suoi obiettivi di qualità.
 
CHI ADERISCE ALLA CAMPAGNA
Oltre alla Federazione nazionale Pro Natura, alla Campagna #ProtectWater aderiscono 100 ONG europee e nel nostro Paese la Coalizione “Living Rivers” Italia (20 tra enti e associazioni: AIAPP – Associazione Italiana di Architettura del Paesaggio, AIIG-Associazione Italiana insegnanti di Geografia, AIPIN – Associazione Italiana per l’Ingegneria Naturalistica, APR - Alleanza Pescatori Ricreativi, ARCI, Associazione Watergrabbing, CATAP -  Coordinamento Associazioni Tecnico-scientifiche per l'Ambiente ed il Paesaggio, CIRF – Centro Italiano per la Riqualificazione Fluviale, CISBA-Centro Italiano di Studi di Biologia Ambientale, Coordinamento Nazionale Tutela Fiumi Free Rivers Italia, Federazione Pro Natura, FIPSAS, Gruppo 183, INU – Istituto Nazionale di Urbanistica, Italia Nostra, Kyoto Club, Legambiente, LIPU, SIEP – Società Italiana di Ecologia del Paesaggio, SIGEA, Società Idrologica Italiana, Slow Food, Spinning Club Italia, TCI – Touring Club Italiano, WWF) che chiedono alla Commissione Europea  di ribadire l’efficacia della Direttiva Acque che fino ad oggi ha consentito di proteggere fiumi, laghi, torrenti, zone umide e falde acquifere, invitando gli Stati Membri di applicarla con rigore. La Campagna europea è guidata da WWF, European Environmental Bureau, European Anglers Alliance, European Rivers Network e Wetlands International, che insieme formano la coalizione “Living Rivers” Europe. La consultazione, che si protrarrà fino al 4 marzo 2019, rappresenta l'unica opportunità per i cittadini di esprimere la propria opinione e la Campagna #ProtectWater fornisce uno strumento facile per esprimere il proprio sostegno perché questa legge rimanga forte ed efficace.
 
FIUMI A RISCHIO
Gli ecosistemi di acqua dolce sono i più minacciati sul pianeta e la situazione non è diversa in Europa. Oggi il 60% delle acque in Europa non è in buono “stato di salute” dato che gli Stati membri hanno permesso di sovrasfruttare questa risorsa causando danni permanenti alle ‘fonti’ principali costruendo anche dighe e altre infrastrutture distruttive insieme a un'agricoltura insostenibile. Tramite la consultazione pubblica gli Stati membri hanno convenuto di porre fine a questo aspetto e di raggiungere "un buono stato" per le loro acque al più tardi entro il 2027 (la scadenza originale del 2015 non è stata rispettata). Il nodo non è cambiare la Direttiva, ma applicarla correttamente e pienamente in tutti gli Stati Membri. Il 2027 è anche indicato ironicamente dalla Campagna #ProtectWater come "data di scadenza" immaginaria per una birra di qualità.
 
FIUMI ITALIANI: MENO DELLA METÀ IN BUONO STATO
La situazione delle nostre acque interne è allarmante: solo il 43% dei 7494 fiumi considerati è in un “buono stato ecologico”, come richiesto dalla Direttiva Quadro Acque (2000/60/CE), mentre il 41% è ben al di sotto dell’obiettivo di qualità e un 16% non è stato nemmeno classificato. Ancora più grave la situazione dei 347 laghi, di cui solo il 20% è “in regola” con la normativa europea. La fauna ittica ne è un indicatore: su oltre 80 specie di pesci, il 52% non appartiene alla fauna nostrana (alloctona) e nel restante 48% molti pesci sono estinti o sull’orlo dell’estinzione. Non va meglio per le acque sotterranee dove solo il 57% dello stato chimico degli 869 corpi idrici considerati è buono, e una gran parte non è nemmeno classificato.
Stiamo pagando il ritardo nell’applicazione di una tra le direttive più importanti per la protezione dell’ambiente anche con procedure di infrazione avviate o giunte al termine come la condanna per gli oltre 70 centri urbani sprovvisti di reti fognarie o di sistemi di trattamento delle acque di scarico in rappresentanza di 18 regioni. Basterebbe riqualificare i nostri fiumi e laghi con una diffusa attività di rinaturazione, grazie all’obbligo imposto alle Regioni (L. 133/2014) di impiegare il 20% di finanziamenti della difesa del suolo per interventi integrati per il miglioramento dello stato ecologico dei corsi d'acqua e la tutela degli ecosistemi e della biodiversità e promuovendo “infrastrutture verdi”, come previsto dalla risoluzione della Commissione europea (2013/249).

Info: livingrivers.eu.

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