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1959: nasce Pro Natura Italica

Dopo aver celebrato, lo scorso anno, il settantennale della Federazione Nazionale Pro Natura, ci pare opportuno ricordare i 60 anni dalla costituzione di Pro Natura Italica, che fu una sorta di transizione tra il Movimento Italiano per la Protezione della Natura, per l'appunto sorto a Sarre nel 1948, e l’attuale Federazione. Lo facciamo riportando alcuni stralci del volume “La prima isola dell’arcipelago”, di Valter Giuliano, edito da Pro Natura Torino nel 1989.

L’idea veniva da lontano.
Nel 1954 (10 giugno), nel corso dell’adunanza della Commissione per la Protezione della Natura del CNR presieduta da Alessandro Ghigi, lo stesso dà lettura di una lettera copn la quale il professor Bernard, presidente dell’Unione Internazionale per la Protezione della Natura, lo invita a “...esaminare l’opportunità di coordinare e armonizzare i movimenti per la protezione della natura sorti in Italia onde ottenere unità di azione ed accordo, nonché un’effettiva rappresentanza presso l’Unione stessa. Dopo ampia discussione sull’argomento, la Commissione decide all’unanimità di deferire al prof. Ghigi il compito di tentare un’intesa tra le varie Associazioni ed Enti interessati alla protezione della natura, onde coordinare l’azione con unità di intenti” (dal verbale della seduta).
Presenziarono a quella riunione Alessandro Ghigi, Giorgio Anselmi, Michele Gortani, Beniamino Peyronel, Fausto Penati, Cesare Sacchi, Augusto Toschi, Renzo Videsott e Francesco Zorzi.
Il progetto venne rilanciato nell’Assemblea dei soci della Sezione piemontese del Movimento Italiano per la Protezione della Natura, che si tenne a Torino a fine 1957.
Gli anni passano, ma non inutilmente: il progetto matura.
Il 21 dicembre 1958 si tiene a Torino una riunione delle Associazioni ambientaliste italiane, presieduta da Giuseppe Ratti (responsabile della sezione piemontese del MIPN); vi partecipano i torinesi Bruno Peyronel, Vanna Dal Vesco e Ugo Campagna, Francesco Zorzi di Verona, Alessandro Ghigi di Bologna, Carlo Lona di Trieste. L’incontro, informale, tende a mettere a punto la strategia per giungere ad una Federazione Pro Natura.
Il primo passo sarà il “Congresso Nazionale per la protezione della natura  in relazione ai problemi dell’economia montana”,  organizzato dalla Commissione per la Protezione della Natura del CNR e dalla Società Pro Montibus et Silvis di Bologna. Nell’indire tale congresso Alessandro Ghigi scrive tra l’altro “...è giunto anche il momento di tentare la unificazione di tutte le forse nazionali che si interessano alla protezione della natura ed alla conservazione delle risorse naturali,  al fine di dare maggiore efficacia, con la unità di azione, ai vari movimenti che operano in questo settore. Converrà ad esempio insistere perché lo Stato favorisca la costituzione di Comitati Provinciali particolarmente interessati a questo argomento. Si potrà in tal modo dimostrare alla Union International pour la Protection de la Nature, alla quale aderiscono varie nostre istituzioni, che anche in Italia si è costituito un Movimento unitario per raggiungere lo scopo”.
I lavori che si svolsero a Bologna dal 18 al 20 giugno del 1959 lasciarono in realtà ben poco spazio a questo argomento pur previsto dall’ordine del giorno. A Bruno Peyronel, intervenuto in rappresentanza del Presidente della Pro Natura Torino Giuseppe Ratti, rimasero solo quindici minuti per tentare di esporre il progetto di Federazione e la bozza dello Statuto.
Nel pomeriggio del 19 si riunirono i rappresentanti delle Associazioni di Genova, Trento, Vicenza, Trieste, Torino e Verona che concordarono una linea comune di intervento, che prevedeva la presentazione sintetica delle loro attività e la dichiarazione di assenso al progetto e allo statuto in precedenza già visionato.
In realtà la discussione non ci fu, a causa della scarsità di tempo a disposizione, e il Presidente del Convegno, Alessandro Ghigi, proposte di passare immediatamente alla messa ai voti sul punto all’ordine del giorno.
Il Consiglio approvò unanime, ma, scriverà Bruno Peyronel “tra il malcontento di tutti noi fessi lavoratori...”
Nell’occasione Alessandro Ghigi propose che le relazioni della federazione con l’UICN e quelle internazionali in genere fossero svolte tramite la Commissione Protezione della Natura del CNR. La proposta, definita assurda dai rappresentanti delle Associazioni, fu respinta e venne ribadita con fermezza la libertà  e l’autonomia della nascente Federazione. Alla Commissione del CNR venne rivolto l’invito ad aderire alla Federazione, che tuttavia era stata impostata come organismo di base, slegato da poteri politici o accademici, pena l’eccessiva burocratizzazione e in definitiva la quasi sicura inefficienza.
Anche la proposta di incontro, formulata dallo stesso Ghigi per il 23 luglio dello stesso anno a Trento, venne respinta: i delegati confermarono il loro progetto iniziale che comportava una riunione nell’autunno, dopo la discussione dell’argomento con i rispettivi soci e Consigli Direttivi. Così fu e i rappresentanti di Pro Natura Torino, Società Emiliana Pro Montibus et Silvis, Comitato per la Protezione della Natura di Genova, Società Naturalisti Veronesi, Unione Bolognese Naturalisti, Comitato per la Protezione della Flora e della Fauna del Carso si riunirono in Assemblea costituente l’11 ottobre 1959 alle ore 9.30 a Torino, presso la sede di Pro Natura in via Avogadro 20, sotto la presidenza di Ciro Andreatta (delegato da Alessandro Ghigi a rappresentare le due Associazioni bolognesi).
Lo Statuto della Pro Natura Italica venne definitivamente approvato. La bozza era stata predisposta dalla Pro Natura Torino e successivamente modificata secondo le osservazioni emerse dalla riunione preparatoria del 23 luglio a Trento, cui si aggiunsero quelle inviate da Cesare Chiodi. Ai lavori portarono il loro contributo anche i rappresentanti della Commissione per la Protezione della Natura del CNR.
I delegati delle Associazioni fondatrici si costituirono in Giunta Esecutiva provvisoria, dando incarico  ai rappresentanti di Pro Natura Torino di provvedere all’ordinaria amministrazione sino alla costituzione del Consiglio Direttivo, che doveva avvenire non oltre il 31 gennaio 1960: entro il 31 dicembre 1959 gli Enti federati dovevano nominare i rispettivi delegati.
Il periodo di gestione provvisoria torinese durò fino alla fine di gennaio 1960 e vide l’infaticabile opera di Bruno Peyronel che redasse in quel periodo quattro circolari e tesse rapporti per ottenere subito le adesioni di altre Associazioni alla neonata Federazione.
La Giunta Esecutiva provvisoria (costituita dai delegati degli Enti fondatori: Alessabdro Ghigi, Francesco Zorzi, Carlo Lona, Enrico Tortonese e Bruno Peyronel), con sede a Torino presso l’Istituto Botanico dell’Università, deliberò unanime di offrire la Presidenza all’ingegner Cesare Chiodi, Presidente del Touring Club Italiano “in considerazione della competenza e dell’attività svolta personalmente, nonché delle benemerenze del TCI nel campo della conservazione della natura e delle sue risorse in Italia”.
Inoltre, in considerazione del fatto che solo cause contingenti avevano impedito la partecipazione alla riunione costitutiva della Pro Natura Italica di Enti che pure si erano assiduamente adoperati per il raggiungimento dell’obiettivo, propose che venissero considerati fondatori tutti coloro che avessero chiesto l’adesione entro il 31 dicembre 1959. La proposta venne fatta in particolare per consentire l’accoglimento del Comitato di Trento del MIPN, dell’Associazione di Vicenza, del Touring Club e dell’Associazione Diacinto Cestoni di Livorno.
Cesare Chiodi con lettera inviata in data 26 novembre al Presidente Giuseppe Ratti, accettò la Presidenza. Il 30 gennaio si tenne a Milano, presso la sede del TCI di corso Italia 10, la prima riunione del Consiglio Direttivo, che ratificò la nomina di Cesare Chiodi alla Presidenza e di Luigi Carletti alla Segreteria; la sede venne trasferita a Milano, presso lo stesso Touring Club.
L’Assemblea ordinaria della Pro Natura Torino del 31 ottobre 1959 ratificò l’adesione alla Pro Natura Italica ed elesse i suoi rappresentanti nelle persone di Ugo Campagna e Bruno Peyronel. Nel corso del 1960 la Pro Natura Italica venne ammessa a far parte dell’UICN.
Come abbiamo visto gran parte del peso iniziale dell’azione della Pro Natura Italica cadde sulle spalle degli uomini e delle donne di Torino. Ciò nonostante in quegli anni la Sezione torinese viaggiò sul suo binario parallelo, con un’intensa attività che ne radicò la presenza nella vita pubblica cittadina e piemontese.

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