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La Torbiera di Pian del Re

La Federazione nazionale Pro Natura, grazie anche ad un finanziamento del Ministero dell'Ambiente, è riuscita a salvaguardare l'area delle sorgenti del Po istituendovi una riserva integrale nel 1993, inaugurata ufficialmente nel 1994. Per anni, infatti, sia la torbiera che l'anfratto da cui scaturisce ufficialmente l'acqua del Po erano diventate un grande parcheggio nei momenti di maggiore afflusso turistico. La torbiera si era completamente rinsecchita, anche a causa del peso delle auto che avevano pressato il terreno; i lavori sono consistiti nel delimitare la zona della torbiera e delle sorgenti del Po con dei grossi massi per impedire l'accesso dei veicoli; successivamente si è convogliata l'acqua di un piccolo rio nella torbiera, facendola tornare zona umida. Per garantire la fruizione, in primo luogo didattica, e consentire un'osservazione ravvicinata della flora e della Salamandra di Lanza, endemismo tipico della zona, l'oasi è stata attrezzata con un percorso, in gran parte su palafitte in legno, che la attraversa senza arrecarvi danno; ai margini sono state poste 3 bacheche con pannelli illustrativi della flora, della fauna e della geologia del sito. Grazie a questi lavori si è potuto così recuperare un importante ambiente naturalistico, una torbiera d'alta quota a 2020 metri di altitudine, area umida ormai rara per l'arco alpino e uno dei tre habitat di questo tipo segnalati per il Piemonte.

L'oasi di Pian del Re sorge alla base del Monviso, in Comune di Crissolo (CN), e la torbiera risulta segnalata per il suo interesse ambientale sin dal 1977, per entrare, subito dopo, nel "Censimento dei biotopi di interesse vegetazionale meritevoli di conservazione in Italia", redatto dal Gruppo Conservazione della Natura della Società Botanica Italiana. In spazi ridotti sono presenti numerosi ambienti diversi, con una eccezionale ricchezza floristica: in soli 40 ettari sono state censite oltre 300 specie botaniche. Le più interessanti sono quelle endemiche e quelle tipiche delle zone umide montane, spesso sopravvissute in qualità di specie relitte arrivate sino a noi dall'ultima glaciazione.

Se la vegetazione ne rappresenta l'aspetto di maggior pregio, l'area di Pian del Re è altrettanto significativa per la presenza di specie faunistiche importanti come la già citata salamandra di Lanza (Salamandra Lanzai), anfibio urodelo della famiglia Salamandridae il cui nome è un omaggio all'erpetologo Benedetto Lanza.
Nella zona, confinante con il parco regionale francese del Queyras, si è consolidata una colonia di ungulati con la presenza di camosci e stambecchi.

Con l'istituzione del Parco del Po Cuneese, avvenuta nel 1998, l'area è entrata a far parte del Parco del Po diventando Riserva naturale.

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