La protezione della Natura nel pensiero di B. Granello, G. Passerini, R. Videsott e P. Videsott
Franco Pedrotti
Nel 1951 l’U.I.P.N. (Union International pour la Protection de la Nature), ora U.I.C.N. (Union International pour la Conservation de la Nature et des ses Ressourses) pubblicò un volume sullo stato di conservazione della natura nel mondo (U.I.P.N., 1951). Il capitolo per l'Italia fu scritto da B. Granello, G. Passerini, R. Videsott e P. Videsott (1951). B. Granello era la segretaria della Sezione di Trento del M.I.P.N., G. Passerini il Direttore dell’Istituto sperimentale per lo studio e la difesa del suolo di Firenze, R. Videsott il Direttore del Parco Nazionale del Gran Paradiso e P. Videsott il Presidente della Sezione di Trento del M.I.P.N. (Movimento Italiano per la Protezione della Natura, poi diventato) I principi riportati in tale articolo, sono stati alla base delle attività successive di Renzo Videsott per la protezione della natura in Italia e in Europa.
Dato l'interesse storico di tale contributo, ho pensato di tradurlo in italiano e di proporlo, qui di seguito, ai lettori di Natura e Società.
Il Movimento Italiano per la Protezione della Natura (M.I.P.N., ora Federazione Nazionale Pro Natura) si ispira al principio che l'uomo deve prelevare solamente la rendita delle risorse naturali rinnovabili, senza intaccare il capitale, e che questo sfruttamento non deve trascurare gli interessanti aspetti spirituali della comunità (scientifica, ricreativa, culturale, educativa, ecc.) legati all'ambiente naturale. Tende a favorire anche in Italia un'unione federativa, in un Consiglio per la Protezione della Natura (come esiste anche in altri Paesi), di tutte le organizzazioni che si occupano dell'interesse pubblico, in modo che le iniziative di ciascuna di loro non danneggino gli interessi degli altri settori, ma possano, al contrario, rafforzarsi a vicenda.
Questi principi hanno un’enorme importanza politica e sociale e si rivelano sempre più indispensabili, poiché la pressione demografica, la pianificazione urbana e l’ignoranza di massa continuano ad espandersi, così come l’aumento della distruzione delle risorse, che ha trasformato le terre produttive in terra arida o degradata. Basti citare l'esempio delle isole del Mediterraneo, della Calabria, dell'Appennino e delle terre emerse e degradate dall’Appenino alle Alpi, spogliate di buona parte della loro antica ricchezza dovuta alla copertura forestale. Questo terribile lavoro di deforestazione supera quello dei rimboschimenti.
Purtroppo, l'uomo della strada in Italia non si rende conto dell'importanza nella sua vita privata del disordinato sfruttamento indiscriminato della natura, con tutte le conseguenze che determina negli aspetti idrogeologici, climatici e agricoli.
Il Movimento vorrebbe allertare le persone e renderle consapevoli del problema e raggruppare le energie disperse, affinché il Governo sia stimolato e spinto a prendere le misure necessarie per conservare le risorse naturali, materiali e spirituali, in vista del benessere delle generazioni attuali e future.
Il Movimento non è ancora abbastanza conosciuto; i suoi soci sono circa 250 e lavorano attivamente a Torino, Trento, Milano e in altre sezioni attualmente in formazione. Le risorse finanziarie sono rappresentate dai contributi dei cittadini.
Tra i successi ottenuti dai soci del M.I.P.N. si segnalano: il salvataggio e la valorizzazione del Parco Nazionale Gran Paradiso; il sostegno e il contributo alla realizzazione del Parco Naturale Brenta-Adamello, la proposta di un disegno di legge per fornire assistenza finanziaria a tutti i parchi nazionali in Italia; la partecipazione dell'Italia al Congresso Internazionale per la Protezione della Natura a Fontainebleau; la rappresentanza italiana nel Comitato Direttivo dell'U.I.P.N. (Unione Internazionale per la Protezione della Natura, ora U.I.C.N., Unione Internazionale per la Conservazione della Natura e delle sue Risorse); la diffusione di concorsi nelle scuole primarie per la difesa degli uccelli utili per l'agricoltura e soprattutto per la realizzazione dei nidi artificiali, realizzati dagli studenti, con un risultato educativo imprevisto, tra i bambini e nelle medesime famiglie. In provincia di Trento, quest’anno, abbiamo posizionato 4.000 nidi artificiali, che sono stati occupati quasi solo dai codirossi; tra gli studenti l'entusiasmo per i fenomeni naturali cominciano a soppiantare gli istinti distruttivi. E poi ancora i primi contatti didattici tra associazioni private e semipubbliche per la protezione della natura; la realizzazione di postazioni informative per contrastare la distruzione dei boschi, dei monumenti naturali, ecc., pubblicazioni e proiezioni cinematografiche nelle scuole e nei locali; la difesa dei parchi cittadini; iniziative con l'obiettivo di far conoscere l'utilità degli uccelli per l'agricoltura, e quindi la campagna per l'abolizione delle trappole per uccelli e per educare al rispetto di specie senza distinzione di razza; propaganda, infine, per ottenere ciò che il vecchio quadro giuridico del concetto di “res nullius” lasci spazio al principio “cosa di tutti”.
A proposito di organizzazioni minorenni, abbiamo stabilito una stretta collaborazione con i gruppi Scouts.
Recentemente il MIPN ha preparato uno stand nella Fiera Internazionale del Turismo a Trento (12-27 agosto 1950). Questo stand esponeva, con l'ausilio di documenti fotografici, diagrammi, istruzioni e animali imbalsamati, i principi fondamentali della protezione della natura. Questo padiglione ha suscitato i più entusiasti interessi, tra la gente, con le autorità, e il suo successo ha superato le speranze degli organizzatori.