Membro di
Socia della

#Reforest, un progetto condiviso per stimolare e sensibilizzare alla rinaturalizzazione

Disboscamento è stata l’azione prevalente del secolo scorso, riforestazione ci auguriamo diventi quella attuale

Luca Cardello e Claudia Esposito

La riforestazione sembra essere tra le soluzioni più impattanti davanti alla grande sfida per la mitigazione e l’adattamento al cambiamento climatico in corso; uno strumento potentissimo per la tutela della biodiversità e per la conservazione della Natura.
Dopo decenni di deforestazione, ancora in corso non solo in Amazzonia ed in Indonesia, finalmente oggi assistiamo al moltiplicarsi, a livello globale, di diversi movimenti per una lotta consapevole ai cambiamenti climatici; #Reforest è uno di questi ed è in seno alla Federazione Nazionale Pro Natura.
È bene sapere che quando parliamo di riforestazione ci riferiamo all’atto di mettere gli alberi laddove una volta c’erano alberi. Dunque concretamente restituire quello spazio alla natura perduto nel tempo per diversi fattori: disboscamento, incendi, calamità naturali e così via. Basti pensare all'abbattimento naturale di milioni di alberi a seguito delle tempeste del 29 ottobre 2018, dall'Asiago, passando per la costa tirrenica, fino alla Sicilia. L’utilità risiede nel ripristino degli ecosistemi naturali attraverso l’allargamento o l’impianto di nuove aree adibite a forestazione per fornire ossigeno all’atmosfera e casa a numerose specie anche in contesti urbani.
Per saldare questo debito con la Terra è necessario che diversi attori sociali entrino in gioco coordinandosi sul territorio, nel rispetto del paesaggio e delle sue caratteristiche. Per rispondere a questa necessità, anche il Ministro Costa ha recentemente riconosciuto la forestazione utile al contenimento del dissesto idrogeologico stanziando fondi in questo senso, anche se ancora manca un piano di forestazione su scala nazionale.
Un primo tentativo iniziò già dal 1992 e nel 2013 con la legge “Un albero per ogni nuovo nato”, ma questa è rimasta spesso inattesa. Se fosse stata rispettata completamente avremmo avuto ben 22 milioni di alberi ad oggi. Esistono inoltre altre leggi che garantiscono la pratica, ma i fondi languono e la programmazione non esiste.
Nel quadro di questa ripresa quantomeno morale, anche l’Italia, con il suo patrimonio arboreo e la sua ricca biodiversità, vede oggi germogliare piccole realtà attente alla tutela e alla cura del paesaggio e del territorio. Tra queste, nel 2017, nasce e si sviluppa l’idea di #Reforest, un progetto interassociativo patrocinato dalla Federazione Nazionale Pro Natura e ideato dall’Ass. Sempre Verde di Latina. L’obiettivo ultimo di #Reforest è quello di ripristinare degli ecosistemi boschivi e avere un paesaggio più verde con la conseguenza di rendere l’ambiente più sano. Ma per arrivare a questo ci sono varie azioni necessarie da percorrere.
Entriamo nel particolare.
#Reforest propone un modello di integrazione del verde ripetibile e inclusivo; permette a coloro che vogliono sposare il progetto di modellarlo alle esigenze del territorio in cui si va ad inserire, con lo scopo comune di mettere a dimora specie arboree coerenti con il contesto climatico e con gli ecosistemi naturali che si vogliono ripristinare. #Reforest propone la creazione di una rete virtuosa di cittadini che si interfaccia con le amministrazioni locali in modo sinergico e che segue il ciclo dell’albero dal seme alla pianta. L’obiettivo è quello di ottenere che ogni Comune si doti aree adibite a forestazione e dei mezzi per soddisfare le necessità dell’ambiente e dei cittadini, adempiendo alle leggi. Per fare questo gli aderenti al progetto iniziano con il dar loro stessi il buon esempio, organizzando azioni di sensibilizzazione.
Si propongono giornate informative; si creano vivai diffusi e condivisi in aree comuni, nelle scuole, in aree pubbliche, ma anche nel proprio giardino o sul balcone di casa. Si crescono le piante e si mettono a dimora concordando con i comuni le aree più adatte all’azione.
Ecco qui di seguito le azioni che propone il progetto:
•    forestazione, ovvero la  messa a dimora di alberi o semina di ghiande
•    libera l'albero, quindi lo sfalcio delle erbacce intorno alle giovani piante a opera o di volontari e/o del comune
•    adotta l'albero, dunque annaffiare i giovani arbusti d'estate e nei periodi siccitosi
•    vivaio diffuso, far crescere alcuni semi e piantine sul balcone, in terrazzo o in giardino per poi donarle quando pronte per le iniziative di forestazione)
•    istituire un’OASI PRO NATURA che entri a far parte della rete italiana delle oasi Pro Natura (http://www.pro-natura.it/oasi.html). Le oasi Pro Natura sono di dimensioni ridotte e sono esempi di rinaturalizzazione di estrema rarità e rappresentatività per la biodiversità. Esse possono essere aree degradate per esempio da incendi che possono grazie alle iniziative delle associazioni Federate a Pro Natura riacquisire una nuova naturalità, condizione per una loro fruizione didattica e di ricerca.
 Questo nel piano più in superficie. Sullo sfondo delle iniziative di #Reforest c’è invece la battaglia affinché alcune leggi scritte su carta, come l’obbligo di piantare un albero per ogni nuovo nato; di istituire un catasto incendi e un bilancio arboreo comunale, siano applicate dai comuni per il benessere e la salvaguardia dei cittadini e delle città. Creare quindi un fermento dal basso che spinga all'impegno politico le Amministrazioni, gravate oggi solo dall’obbligo di seguire queste leggi, ma senza sanzione in caso di mancata applicazione. Se la volontà di far rispettare queste leggi non si manifesta, il progetto non può avviarsi. E in questi casi ci limitiamo a qualche iniziativa sporadica di messa a dimora degli alberi, sempre importante per l'ambiente, ma solo localmente e in ogni caso assai meno incisiva in termini di impegno politico-ambientale a medio-lungo termine.
#Reforest funziona al massimo delle sue potenzialità quando c’è dialogo e partecipazione tra i vari enti coinvolti. Facciamo un esempio: se abbiamo l'autorizzazione comunale ma non c'è un supporto reale dal basso il progetto non riesce a partire; Se invece le istituzioni non rispondono ad una richiesta dal basso ugualmente il progetto è destinato a fallire.
In termini concreti, gli step per realizzare il progetto #Reforest territoriale sono:
•    creare e costituire un gruppo formale o informale di cittadini e/o associazioni che ne condividono temi, ideali, metodo e azioni;
•    relazionarsi gli enti locali, Comuni in primis, per avere l'autorizzazione e collaborazione per le messe a dimora degli alberi;
•    coinvolgere le scuole, le associazioni territoriali,  singoli o gruppi di cittadini per sensibilizzare alla cura della cosa comune e per impegnarsi in tutte le attività che seguono e che noi abbiamo inquadrato in sotto-iniziative come: Adotta l'albero, Vivaio diffuso ecc.
Il progetto ha avuto finora applicazione nel Lazio nel quale si è articolato in gruppi locali in collaborazione con la rete che costituisce il coordinamento Lazio Pro Natura.
Come dicevamo, quello che accade quando nasce un movimento, è che questo tende ad adattarsi diversamente a seconda del territorio con cui entra in contatto proprio come accade appunto con le piante. La forza di questo adattamento, sta nel cogliere gli stimoli, affrontare gli ostacoli esterni, piegarsi alle avversità, ma rimanere interi per il raggiungimento dell’obiettivo: gli alberi.
 
Come #Reforest si sta adattando nelle diverse realtà
#ReforestAnzioNettuno, referenti Daria Gabriele e Claudia Esposito, si costituisce gennaio 2018 grazie al lavoro sinergico di associazioni e cittadini. Il gruppo si è dotato di una sua costituzione; è riuscito ad aprire i primi tavoli tecnici con i comuni di Nettuno e di Anzio; ed ha creato un vivaio “centrale” di ecotipi autoctoni operando in alcuni eventi in collaborazione con alcune scuole elementari del territorio e con l’Università Agraria di Nettuno. Durante questi eventi i bambini hanno avuto la possibilità di scoprire il ciclo dell’albero attraverso giochi esperienziali al fine di costituire insieme agli alunni, ai volontari, agli insegnanti e ai genitori, il vivaio della scuola. Queste azioni permettono di supportare le amministrazioni comunali, di avere un bacino di piante disponibili ad essere usate per garantire l’applicazione delle leggi sulla riforestazione. Inoltre questo permette di coinvolgere simultaneamente centinaia di persone, enti, amministrazioni e di avere concretamente piante da donare alla comunità cittadina, in un ciclo continuo.
Attualmente il “vivaio diffuso” di ReforestAnzioNettuno conta più di 400 querce appartenenti ad ecotipi locali del bosco misto.
#ReforestSudPontino, referenti Alessandra Lieto e Marco del Bene, è costituito da alcune associazioni tra cui Ass.Sportiva Indovina dove sono e Ass. Ambiente, Natura e vita dal dicembre 2017. Hanno sottoscritto la costituzione del gruppo: i Comuni di Spigno Saturnia, Minturno, Formia e Santi Cosma e Damiano; il parco naturale degli Aurunci; e il Parco regionale della Riviera d’Ulisse. Sono state fatte diverse riunioni organizzative con enti e altre associazioni e sono stati eseguiti due eventi di messa a dimora condivisi con Sempre Verde nel 2018.
#ReforestVentotene, referenti Giuseppe Vitiello ed Erasmo Treglia, è formalmente costituito con delibera comunale. Il progetto ha mosso il sui primi passi ad Aprile 2019. Con il patrocinio del Comune Di Ventotene, dell’ente Area Marina Protetta e della Riserva Naturale Statale di Ventotene e Santo Stefano, hanno messo a dimora 100 giovani piante mediterranee nella Stazione di Inanellamento dell’isola e in una scuola. In collaborazione con il progetto The Green Link, co-finanziato dal programma LIFE dell’Unione Europea, 80 di questi alberi sono stati messi a dimora con l’ausilio di un dispositivo in cartone compostabile ma idroresistente per diversi mesi, chiamato COCOON, per garantire loro la riserva d’acqua (25 litri) per il prossimo anno e aumentare le probabilità di attecchimento.

Come aderire al progetto
Chi vuole aderire al progetto nel proprio comune di appartenenza deve necessariamente creare un gruppo operativo, con un proprio documento costitutivo in cui vengono tracciate e condivise le linee guida del progetto madre. Il tipo di documento  scelto per costituirsi può variare a seconda delle esigenze, ma deve essere efficiente al fine di interfacciarsi con le amministrazioni locali. Ogni Gruppo locale ha uno o più referenti che si avvalgono del supporto tecnico-scientifico di Sempre Verde (SV). L’insieme dei referenti e dei gruppi locali costituisce “#ReforestCentrale” gruppo informale in cui si organizzano e condividono le attività che possono essere condivise o applicate dai vari gruppi. In questo modo #ReforestCentrale ha un ruolo di direzione in linea di massima sull’esecuzione del progetto.
 
Per sviluppare #Reforest nella tua realtà locale anche fuori dal Lazio, contatta reforest.lazio@gmail.com

Torna indietro