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Rivoluzione verde: il Parlamento UE approva la nuova direttiva sulla Valutazione di Impatto Ambientale

Il Parlamento Europeo ha approvato ieri a Strasburgo la relazione sulla "proposta di direttiva del Parlamento Europeo e del Consiglio che modifica la direttiva 2011/92/UE concernente la Valutazione dell’Impatto Ambientale di determinati progetti pubblici e privati" dell'eurodeputato Andrea Zanoni (339 favorevoli e 293 contrari) concedendogli anche il mandato di iniziare le negoziazioni in prima lettura (332 favorevoli e 311 contrari) con Consiglio e Commissione Europea.

La valutazione dell'impatto ambientale di determinati progetti pubblici e privati riguarda circa 200 tipologie di progetti, dalla costruzione di ponti, porti, autostrade, discariche di rifiuti, fino agli allevamenti intensivi di pollame o suini. Nei suoi 28 anni di applicazione, la normativa ha ricevuto solo tre modifiche marginali. "Maggior coinvolgimento dei cittadini, VIA obbligatoria per il gas di scisto, lotta al conflitto d'interessi, monitoraggio post opera, sanzioni per chi sgarra, stop alle deroghe, norme contro lo spezzettamento dei progetti ovvero contro il cosiddetto "salami slicing" e protezione della biodiversità sono solo alcune delle novità che prevede il testo adottato – spiega Zanoni –. Ieri al Parlamento europeo abbiamo compiuto un passo storico verso una maggiore tutela ambientale in Europa nel contesto della realizzazione delle grandi infrastrutture che troppo spesso vengono realizzate con poco se non scarso rispetto dell'ambiente e della salute dei cittadini".
Ecco i punti chiave della nuova direttiva approvata dall'Europarlamento:
1 - Conflitto di interessi. L'assoluta indipendenza dell'autorità competente dal committente deve essere assicurata. In alcuni casi, nonostante la separazione formale tra autorità competente e committente, in particolare quando quest'ultimo è un soggetto pubblico, si verifica spesso un'impropria commistione tra i due attori, tale da inficiare l'obiettività del giudizio.
2 - Sanzioni. Previsione di sanzioni proporzionate e dissuasive in caso di violazione alle norme nazionali che derivano da questa direttiva, compresi casi di conflitto d'interesse e corruzione.
3 - Gas di scisto. Includere nell'allegato I della direttiva (obbligatorietà di Valutazione d'Impatto Ambientale VIA) i cosiddetti "idrocarburi non convenzionali" ovvero gas di scisto e del gas naturale da giacimenti di carbone, sia nella fase di "estrazione" che in quella di "esplorazione limitatamente alla fase che prevede l'applicazione di fratturazione idraulica".
4 - Salami slicing. Prendere in maggior attenzione all'effetto cumulativo dell'impatto ambientale di più progetti nella stessa zona e azioni volte a contrastare il cosiddetto "salami slicing" ovvero lo spacchettamento di un singolo progetto in sotto progetti per evitare l'obbligo di valutazione ambientale complessiva.
5 - Maggiori informazioni. Il committente deve fornire maggiori informazioni sui rischi per la salute della popolazione interessata da un determinato progetto e sulle eventuali ripercussioni sul paesaggio e patrimonio culturale circostante.
6 - Nuovi progetti sottoposti a VIA. Oltre al gas di scisto, dovranno essere sottoposti a VIA obbligatoria (allegati I della direttiva) tutta una serie di progetti prima esclusi, come le demolizioni di precedenti strutture, parchi a tema (come acquatici, parchi divertimento, delfinari ecc,), campi da golf su terreni aridi e cave per estrazione dell'oro.
7 - Eliminazione delle deroghe. Non sono più concesse ai Paesi membri deroghe speciali per esentare determinati progetti dalla VIA con l'eccezione di quelle motivate con ragione di sicurezza pubblica.
8 - Coinvolgimento del pubblico Rafforzare il ruolo del pubblico interessato in tutte le fasi della procedura in ottemperanza alla Convenzione di Århus. Una buona governance necessita di momenti di dialogo tra i soggetti interessati e di una procedura chiara e trasparente, rafforzando il sostegno alle decisioni adottate e riducendo il numero e i costi dei contenziosi legali che si riscontrano quando manca un'effettiva condivisione del progetto.

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