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Il Truc Bandiera

Il Truc Bandiera è la seconda collina per altitudine (m. 406 s.l.m.) del territorio fra i comuni di Rivalta e Villarbasse. Compare nello stemma ufficiale della Città di Rivalta di Torino, insieme al Truc Monsagnasco, m. 414, e al Truc Castellazzo, m. 396. È un’elevazione facente parte del sistema di colline moreniche situato fra le valli di Susa e Sangone. Il toponimo deriva dal piemontese Truch, che significa collina o altura, e Bandiera, perché sulla sua cima si trova un punto trigonometrico, costituito da un blocchetto in pietra, su un lato del quale è stata ricavata in senso verticale una scanalatura a forma di semicerchio nella quale veniva infissa una bandiera. Infatti, i militari del Genio salivano su questa collina per effettuare delle misurazioni inserendo nel foro del punto trigonometrico una lunga asta munita di bandiera che ne consentiva l’avvistamento anche da molto lontano.
E proprio dalla sua cima, posta a 406 m s.l.m., si domina la pianura sottostante e lo sguardo può spaziare tra la piana del torrente Sangone, i primi rilievi montani (San Giorgio di Piossasco, Tre Denti di Cumiana ecc.) e le vette delle Alpi Cozie.

Sulla cima della collina detta Truc Bandiera si trova un piccolo cippo in pietra sul quale è riportato un “Vertice trigonometrico” della Rete IGM (Istituto Geografico Militare). Il Truc, m. 406 s.l. m. è la seconda collina per altitudine del territorio rivaltese e compare nello stemma ufficiale della Città, insieme al Truc Monsagnasco, m. 414, e al Truc Castellazzo, m 396. Con ogni probabilità il Truc Bandiera è stato chiamato così in quanto un tempo i militari, che si recavano sulla sua cima per effettuare delle misurazioni, inserivano nel foro presente sul cippo una lunga asta con in cima una bandiera.

La porzione di bosco del Truc Bandiera, ora proprietà di Pro Natura Torino, ha un’ampiezza di circa mezzo 2 ettari non contigui e si trova sulla collina morenica nell’area metropolitana di Torino, uno degli ultimi polmoni verdi che congiungono la pianura con le montagne della Val Sangone: 45°01’49.0″N 7°29’05.5″E.

La storia di quest’oasi naturale nasce nel 2015, quando la porzione di terreno boscoso in corrispondenza della cima del Truc fu messa in vendita e un gruppo di cittadini di Rivalta lanciò l’idea di un acquisto collettivo al fine di garantire un’ampia condivisione del bene, come azione dimostrativa contro la cementificazione del territorio. Fu dunque lanciata una sottoscrizione aperta per raccogliere la somma necessaria che fu quindi donata a Pro Natura Torino, che ne divenne proprietaria. Alla sottoscrizione parteciparono circa 90 persone, e le spese per l’acquisto furono coperte da donazioni volontarie di numerosi cittadini. Il contratto prevedeva che i boschi, dopo i necessari lavori di pulizia, venissero “restituiti” alla Comunità, affinché Scuole, Associazioni, Gruppi e semplici cittadini potessero usufruirne.

Questo territorio è stato ampliato nel 2019 attraverso la compravendita e la donazione di cinque appezzamenti di terreno boschivo posti nelle sue vicinanze. Anche questo secondo acquisto è stato condotto con le stesse modalità del precedente, attraverso con la sottoscrizione di altri 65 donatori fra i quali la stessa Pro Natura Torino. Custodi di un bene comune che hanno scelto di anteporre il bene a chi lo possiede con l’unico scopo di preservarlo per tramandarlo alle future generazioni. Una semplice scrittura privata di comodato d’uso gratuito e perpetuo sancisce l’accordo fra Pro Natura Torino e i partecipanti del Truc Bandiera, che in questo modo si sono emancipati dalla proprietà, con l’unico obbligo di rispettare i principi statutari dell’associazione.

Oggi il Truc Bandiera è una delle Oasi naturalistiche di Pro Natura.

La vegetazione della collina morenica è variabile in funzione di fattori antropico- ambientali, quali le passate utilizzazioni, l’esposizione o il passaggio degli incendi. Sono pertanto presenti un mosaico di differenti tipologie forestali che si intersecano. Il bosco ceduo di castagno, della tipologia “Castagneto acidofilo a Teucrium scorodnia”, è diffuso in particolare sui versanti esposti a nord e sui crinali. Sui versanti sud sono invece diffuse tipologie forestali quali il bosco di robinia (Robinia pseudacacia), specie naturalizzata in Italia e tradizionalmente trattata a ceduo per via dell’ottimo prodotto legnoso, e il querceto di rovere (Quercus petraea) della tipologia forestale “Querceto di rovere a Potentilla alba”. Si tratta di boschi che, nella maggior parte dei casi, hanno superato il turno consuetudinario e che attualmente si trovano in fase di naturale conversione verso la fustaia.

In un ideale itinerario che dalla cappella dei Ss. Sebastiano e Grato, situata ad ovest del centro abitato di Rivalta, ci porta verso il Truc Bandiera, oltre ai già citati castagni, robinie e querce si possono incontrare numerose specie arboree quali il cerro (Quercus cerris), il carpino (Carpinus betulus), la betulla (Betula pendula), l’olmo campestre (Ulmus minor), il ciliegio (Prunus avium), il nocciolo (Corylus avellana) e il gelso bianco (Morus alba). Numerose sono anche le specie arbustive che danno vita ad un ricco sottobosco e sono fonte di nutrimento per la fauna: il prugnolo (Prunus spinosa), il biancospino (Crataegus monogyna), il sambuco nero (Sambucus nigra), la rosa canina (Rosa canina L.), la berretta del prete (Evonimus europaeus), la frangola (Frangula alnus).
Dove il bosco si apre lascia spazio ad un interessante flora erbacea tipica della brughiera costituita da brugo (Calluna vulgaris), Molinia coerulea, Melanpyrum pratense e due specie di composite, la serretta (Serratula tinctoria) e la verga d’oro (Solidago virgaurea).
Nei pressi della cima del Truc Bandiera è possibile osservare la Primula gialla (Primula veris), la Pervinca (Vinca maior) e il Dente di cane (Erythronium dens-canis) oltre alla leguminisa Lembotropis nigricans e la tormentilla (Potentilla erecta). Sono inoltre presenti diverse specie di felce tra cui la Felce aquilina (Pteridium aquilinum).

La fauna è particolarmente ricca e variegata, ma anche elusiva e dalle abitudini crepuscolari o notturne. I differenti paesaggi ed ambienti della Collina, strettamente correlati dal punto di vista biologico, possono essere considerati piccoli ecosistemi caratterizzati ognuno da una fauna specifica. I boschi ospitano numerosi uccelli, prevalentemente passeriformi. Diffusissime sono le piccole cince: la cinciallegra, la cincia mora e la cinciarella, specie sedentarie che d’inverno allietano con il loro canto lo spoglio ambiente dei cedui. Egualmente insettivori e sedentari, il picchio rosso maggiore, il picchio verde, il picchio rosso minore ed il picchio muratore fanno i nidi nelle cavità degli alberi. La gazza, divenuta negli ultimi anni onnipresente, tende ormai a fare i nidi vicino ai luoghi abitati. La ghiandaia, il codibugnolo e l’usignolo sono meno comuni e quindi più difficili da scorgere fra i rami, ma la loro presenza può essere rivelata all’orecchio esperto dal loro stupendo canto. Nelle siepi e negli arbusti nidificano soprattutto l’averla piccola, la capinera, lo scricciolo e il merlo.
Il codirosso e lo storno sono legati ad ambienti aperti quali prati, incolti, radure e brughiere, luoghi preferiti anche dai corvidi (cornacchia grigia, cornacchia nera, corvo) e dal pettirosso, dal verdone e dal cardellino, che possono cadere preda dei rapaci diurni della collina (poiana e gheppio) o di quelli notturni (allocco, civetta, gufo comune e barbagianni), che si trovano ai vertici della catena alimentare.

I mammiferi maggiormente rappresentati sono i piccoli roditori che vivono al suolo ed appartengono alle famiglie degli Arvicolidi (arvicola rossa e arvicola di Savi), dei Muridi (topo selvatico collo giallo) e dei Soricidi (toporagno comune e crocidura ventrebianco) e costituiscono le prede preferite di uccelli rapaci, ma anche di mustelidi come donnole, faine e tassi o della volpe. Il capriolo e il cinghiale, un tempo specie piuttosto rare in zona, sono ora massicciamente presenti e facili da scorgere.

Piuttosto ricca è anche l’erpetofauna, costituita da anfibi anuri come la raganella, la rana agile, la rana verde minore, il rospo comune e il rospo smeraldino. Diverse sono anche le specie di anfibi urodeli presenti, quali la salamandra e il tritone. Questi anfibi sono prede abituali degli uccelli rapaci, ma hanno anche sul terreno dei pericolosi nemici nella biscia dal collare e nel biacco.

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