Non bastano 350mila ingressi l'anno, calcolati dal Touring Club Italiano. Non bastano centinaia di laboratori interattivi sulle scienze naturali, organizzati ogni anno per bambini e studenti. Non bastano sei edizioni del Darwin Day di Milano, con migliaia di partecipanti (seimila soltanto nel 2009) e i più grandi naturalisti del mondo ospitati al Museo (da Niles Eldredge a Richard Dawkins, da Ian Tattersall a Peter e Rosemary Grant, da Antonio Lazcano a Gerd Müller). Non bastano decine di "Happy Hour scientifici" con centinaia di prenotazioni a serata. Non basta tutto questo: ogni anno il bilancio del Museo di Storia Naturale di Milano - il più antico museo civico milanese e il museo scientifico più visitato della città - viene sistematicamente ridotto dal Comune.
Tutti conosciamo gli attuali problemi di bilancio dei Comuni italiani, ma quando i tagli mettono a repentaglio la sopravvivenza stessa di istituzioni pubbliche così importanti e amate non è possibile stare a guardare. La classe dirigente di un Paese avanzato dovrebbe sempre avere tra i suoi obiettivi primari la diffusione della cultura scientifica. Il motivo è evidente: la scienza pervade ogni aspetto della vita di una società moderna, dall'agricoltura alla medicina, dalla produzione di energia alla tutela ambientale, dall'industria alla prevenzione dei disastri naturali. La scienza stimola la curiosità, educa alla disciplina mentale, al pensiero critico e al confronto costruttivo tra idee diverse. Ma soprattutto: la scienza è bellissima e affascinante.
Le decine di migliaia di persone che affollano i festival della scienza e visitano mostre scientifiche come "Darwin 1809-2009" - che al Palazzo delle Esposizioni di Roma ha registrato più di 120mila presenze in meno di tre mesi - dimostrano che esiste oggi in Italia un crescente pubblico che chiede buoni progetti di comunicazione della scienza. Per contribuire alla diffusione della cultura scientifica, Milano ha la fortuna di avere a disposizione il più importante museo di storia naturale d'Italia, uno dei maggiori in Europa, nel quale lavorano, con passione e professionalità, ricercatori, tecnici e operatori didattici specializzati. Grazie a dinosauri, minerali, animali e diorami è un formidabile punto di attrazione per le giovani generazioni, che al Museo possono iniziare il loro percorso di educazione alla scienza, oltre a trovarvi occasioni di svago intelligente.
Da decenni tuttavia il personale del Museo è gravemente sottodimensionato, e non vengono fatte le necessarie assunzioni a tempo indeterminato. Ora, dal gennaio 2009 nove persone, collaboratrici e collaboratori del Museo da molti anni, per lo più laureati, professionalmente qualificati ma con contratti di lavoro precario, non percepiscono più alcun compenso per il loro lavoro. Questi professionisti hanno atteso per i primi quattro mesi del 2009, come ogni anno, che si compisse il consueto, lento iter burocratico di rinnovo dei contratti, continuando a svolgere i loro compiti, garantendo per mesi la prosecuzione delle normali attività del Museo. All'inizio di maggio, visto il perdurante silenzio dell'Amministrazione civica, hanno però deciso di astenersi dal lavoro.
Questo comporta pesantissime conseguenze per le attività del Museo: la carenza di manutenzione delle collezioni scientifiche (zoologiche, xilologiche e mineralogiche); il fermo del laboratorio di microscopia elettronica; il fermo del laboratorio di preparazione paleontologica; il fermo della pubblicazione delle riviste scientifiche; il fermo della realizzazione di nuovi allestimenti e mostre; la mancanza di un addetto alle pubbliche relazioni del Museo; l'impossibilità di realizzare i prossimi Darwin Day e gli Happy Hour scientifici in Museo.
Quanto sopra esposto riguarda solo uno degli aspetti, ora tra i più urgenti, della trascuratezza delle Amministrazioni nei confronti del Museo di Storia Naturale. Non è chiaro quali ragioni vi siano dietro questa perdurante insensibilità verso le esigenze di un'istituzione alla quale i milanesi hanno dimostrato di essere così affezionati. Quanti lavorano al Museo di Storia Naturale, avendo scelto di dedicare la propria vita a un'attività assai poco remunerativa sul piano economico ma potenzialmente ricca di soddisfazioni intellettuali, e insieme a loro gli esponenti della società civile e della comunità scientifica che firmano questo appello, vogliono continuare a sperare che la classe dirigente di Milano recuperi presto il senso del proprio ruolo in una politica della cultura scientifica e che i dirigenti incaricati per i musei civici siano scelti in base alle loro competenze professionali e alla loro volontà di porsi al servizio della cittadinanza.
Facciamo qualcosa, subito, per non far morire il Museo di Storia Naturale di Milano. Firma insieme a noi questo appello, che manderemo al Sindaco di Milano e ai rappresentanti di tutte le Istituzioni coinvolte affinché intervengano immediatamente.
La scienza è di tutti, anche tua: grazie!
Ultimo aggiornamento: direttamente dal sito http://www.lascienzainrete.it apprendiamo che la sottoscrizione di questo appello si è chiusa venerdì 25 settembre: le firme raccolte sono state consegnate al Sindaco di Milano, Letizia Moratti.
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Primi firmatari
- Luigi Amodio, Direttore Città della Scienza di Napoli
- Edoardo Boncinelli, Università Vita Salute - San Raffaele di Milano
- Adalgisa Caccone, Yale University, US
- Luca Carra, Italia Nostra, Milano
- Maurizio Casiraghi, Università degli studi di Milano Bicocca
- Carla Castellacci, freelance, Roma
- Chiara Ceci, Università degli studi di Milano Bicocca
- Pietro Corsi, Oxford University, UK
- Rodolfo Costa, Università degli studi di Padova
- Aldo Fasolo, Università degli studi di Torino
- Marco Ferraguti, Università degli studi di Milano, Presidente SIBE
- Elena Gagliasso, Università La Sapienza di Roma
- Pietro Greco, Fondazione IDIS - Città della Scienza Napoli
- Antonio Lazcano, Mexico City University, Messico
- Mauro Mandrioli, Università degli studi di Modena-Reggio Emilia
- Alessandro Minelli, Università degli studi di Padova
- Stefano Moriggi, Edizioni San Raffaele, Milano
- Telmo Pievani, Università degli studi di Milano Bicocca
- Emanuele Serrelli, Università degli studi di Milano Bicocca
- Aldo Zullini, Università degli Studi di Milano Bicocca